GENIUS LOCI

Symbiotica


L’Italia vanta il più vasto patrimonio culturale, storico e architettonico del mondo. Il nostro paese è costellato di antichi conventi, vecchi palazzi, ville, dimore, masserie, terme e castelli. Centinaia di immobili e interi borghi nascosti in paesaggi incantevoli, poco conosciuti poiché spesso lontani dalle usuali rotte turistiche. Molti di questi edifici purtroppo versano in stato di abbandono da decenni. L’elenco è davvero esteso e ogni giorno le condizioni di questi edifici sono aggravate dalla totale mancanza di manutenzione o prevenzione da atti vandalici e di sciacallaggio. Il progetto Symbiotica si propone di recuperare questi gioielli nascosti disseminati su tutto il territorio nazionale per rilanciarli come presidi del territorio che operino in simbiosi con le realtà locali, non solo per attrarre flussi turistici nazionali ed esteri ma per trasformarli in centri culturali multidisciplinari. 


L’obiettivo è quello di generare nel tempo una catena di questi centri, connessi fra loro. Il Castello di Morgnano, il cui progetto di recupero nasce nella primavera 2018, sarà il primo presidio del progetto Symbiotica.

Un castello su un colle. Un residuo del vecchio mondo. Uno di quegli spazi indecisi, sospesi, ormai privi di funzione, abbandonati ai margini.



In fase di progettazione si è cercato di dialogare con questo borgo fortificato. Ci si è nutriti della stessa grammatica del luogo alla ricerca di un equilibrio tra l'esigenza di rilanciare il complesso immobiliare e l'esigenza di rispettare la memoria e l'identità del luogo e il suo abitare il territorio.

A questo scopo, un'attenzione particolare è stata rivolta alla ricostruzione di un discorso filologico circa l'identità storica del complesso mediante ricerche negli archivi storici, colloqui con i suoi ultimi abitanti e confronti con le memorie intergenerazionali.

L’approccio progettuale è stato, sin dal principio, un approccio non tanto semiologico quanto ermeneutico. Questa impostazione ha dato origine, oltre alla reinterpretazione degli spazi, alla ricerca di soluzioni architettoniche dell’edilizia tradizionale umbra in grado di rievocare la storicità del luogo smorzando il taglio moderno che lo caratterizzava, prediligendo spazi comuni di aggregazione degli ospiti della struttura in luogo di spazi invece prima destinati prevalentemente a residenze.

La pianificazione delle attività e dei servizi è partita da una ricerca nell'ambito della reinterpretazione del complesso in chiave moderna, attraverso una riflessione creativamente responsabile, in grado di equilibrare la conoscenza storica e le antiche tradizioni legate alla specificità del luogo, all'innovazione e alla sperimentazione di nuovi modelli commercialmente appetibili. Cercando di esaltarne l'originaria funzione ecosistemica, reinterpretata in chiave moderna, si è giunti a un modello multifunzionale, ibridando e coniugando ricettività e servizi di accoglienza, fruizione del territorio, risorse e attrattività ambientale, naturalistica, culturale, sociale, produttiva, enogastronomica e artistica. Possiamo infatti immaginare i castelli e i borghi fortificati come i nodi di un'antica rete di conoscenze e di attività, una sorta di internet medioevale. Questi luoghi erano dimore in cui si concentrava il sapere, si favoriva lo scambio d’informazioni, l’arte e il commercio. Erano punti nevralgici dello sviluppo del territorio. 


Un logo, un'impronta.

Lo studio del logo è stato ispirato dal concetto di impronta digitale. Se partiamo dal presupposto che ogni edificio storico è unico nel suo essere, cosa può esserci di più distintivo, inequivocabile, del tratto più singolare della sua planimetria? Questa è stata la domanda che ci siamo posti in fase di studio del logo.

Questo segmento della planimetria, in cui sono presenti tre figure geometriche primordiali, rappresenta i concetti alla base del nostro progetto. Alla figura del cerchio, che per la sua forma avvolgente richiama l'idea dell'ospitalità, si collegano le altre due forme geometriche, rappresentanti la vita del borgo. Il denominatore comune sarà la particolare attenzione a tutti gli ambiti dell'arte e della cultura, in un ambiente che naturalmente ne favorisce lo sviluppo e lo scambio di esperienze.

Share by: